L’osservazione è un metodo di ricerca utilizzato in molte discipline, cogliere e ricostruire gli eventi così come si manifestano e nelle condizioni in cui si manifestano. Nell’osservazione le situazioni non vengono manipolate, ma piuttosto rilevate e descritte.
Partendo da questo principio si rileva quanto, in una scuola, sia necessario imparare ad osservare senza giudicare.
Osservare non è facile, richiede la capacità di gestire le difficoltà che si incontrano e la capacità di mantenere un atteggiamento “neutrale”.
L’osservazione aiuta le insegnanti a dare descrizioni vivide e accurate, sviluppando la capacità di utilizzare un linguaggio ricco di dettagli significativi anziché pervaso dal giudizio, il più possibile descrittivo, con riferimenti concreti al comportamento osservato anziché formulazioni generiche più di tipo valutativo che descrittivo del tipo. Uno strumento importante che richiede pratica ed esercizio.
Per questo l’osservazione non può essere occasionale ma deve diventare continua e sistematica per valutare le esigenze del bambino riequilibrare via via le proposte educative e i progetti in base ai ritmi di sviluppo e agli stili di apprendimento di ognuno.
Osservare implica usare un linguaggio descrittivo, evitando di giudizi e valutazioni e soprattutto cercando di rilevare in primis gli aspetti positivi.
E’ fondamentale progettare
l’osservazione (chi, cosa, quando e come osservare) così come
progettiamo le attività e i percorsi didattici e il modo di realizzarli, così
facendo si costruisce un modo di essere e di procedere nel nostro lavoro che
rende coerente l’azione educativa con la realtà e le esigenze di ogni bambino.
Il tempo che dedichiamo all’osservazione è già un primo momento educativo;
quando osserviamo un bambino questo lo aiuta a sentirsi stimato, apprezzato,
oggetto di attenzione, di fatto è già un intervento strutturante.
L'osservazione produce conoscenza e accettazione e genera maggiore empatia;
mentre osserviamo sospendiamo il giudizio e ricostruiamo le aspettative nei
confronti del bambino a partire da quello che egli realmente è. Anche noi
abbiamo la possibilità di cambiare e modificare il nostro sapere, ampliando la
visione e accogliendo in modo autentico il bambino.
Cosa osserviamo:
Una forma specifica di osservazione è quella sistematica che avviene in momenti precedentemente decisi dall’osservatore che rileva dati da poter controllare.
Gli strumenti possono essere molti come ad esempio diari, quaderni di bordo, griglie…
La valutazione è intesa, principalmente come un supporto alla programmazione e prevede dei momenti iniziali, dei momenti intermedi e dei bilanci finali che consentono di analizzare e comprendere i percorsi dei bambini della nostra scuola.
L’osservazione quotidiana, la documentazione, il confronto e la narrazione consentono di descrivere l’esperienza scolastica mettendo in evidenza i processi che hanno portato il bambino alla maturazione delle competenze e i traguardi raggiunti in riferimento alle finalità.
Le docenti valutano il percorso formativo/educativo dei singoli alunni in tre fasi:
La valutazione è resa possibile dall’osservazione attenta delle docenti e dalla documentazione sistematica garantendo la corrispondenza dei processi educativi ai bisogni degli alunni.
Le osservazioni dei bambini vengono condivise periodicamente dalle docenti, in sede di collegio.
La "scheda individuale del bambino" viene condivisa con le famiglie nei singoli colloqui a gennaio/febbraio e, con valutazioni finali, a maggio, alla fine dell’anno scolastico.
La documentazione costituisce uno strumento utile per la qualità dell’azione educativa, allo scopo di aiutare a non perderne memoria, a ricordare a distanza, a riconoscere il divenire del tempo, a individuare nelle tracce del passato le linee per il futuro.
La nostra documentazione rappresenta una traccia, una memoria di eventi considerati significativi, di stili educativi, di scelte effettuate con attenzione che si intende controllare.
La documentazione insieme all'osservazione e alla progettazione, sono strumenti indispensabili e intrecciati tra di loro nella professionalità educativa.
Le indicazioni nazionali per il curricolo descrivono la documentazione come “un processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli adulti e nei bambini, rendono visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di apprezzare i progressi dell'apprendimento individuale e di gruppo.”
Documentare all'interno dei contesti educativi è presupposto per un atteggiamento professionale che si basa sull'osservazione, la riflessione, l'analisi e la ricerca.
L’appartenenza nell’essere” libro a cura del progetto PsicoPedagocico Zero Sei della FISM Verona ci ricorda che sono vari gli oggetti della documentazione ed è possibile infatti documentare:
La documentazione si sviscera nell’intero anno scolastico, per ciò che concerne i progetti, si identificano tre momenti: all’inizio in fase progettuale: dove la documentazione è fatta di appunti, annotazioni, osservazioni. In itinere: dove la documentazione si fa parte integrante della progettualità e al termine di un percorso, di un laboratorio, di un’attività
I mezzi utilizzati nella nostra scuola per documentare, per dar valore ai
vari vissuti scolastici e alle varie proposte sono:
Attualmente nelle nostre scuole la documentazione prevede che siano presenti anche i seguenti documenti: