Lo stile educativo

Il bambino

Ciascun bambino è unico nei tempi di sviluppo, delle capacità e risorse, dei bisogni speciali di cui è portatore, ma è anche membro protagonista ed attivo di una “piccola società” e in questa sperimenta, spesso per la prima volta, limiti e regole .

Il bambino non è poi solo, arriva a scuola con una storia personale e con una rete di relazioni fortissime, tra le quali le figure parentali; a queste noi ci rivolgiamo per collaborazioni, condivisione di osservazioni e linee educative, consapevoli che è solo dal concreto realizzarsi del piano educativo che permettiamo al bambino di crescere in maniera armoniosa ed equilibrata.

 La scuola svolge la funzione di filtro, di arricchimento e valorizzazione delle esperienze extrascolastiche; tutte le proposte didattiche sono legate alla sfera dell’autonomia, dell’identità, delle competenze e partono sempre dall’esperienza del bambino. L’osservazione e l’ascolto rappresentano i punti centrali e qualificati da cui partire con la progettazione, per restituire al bambino l’esperienza in forma più ricca e chiara, attraverso i codici dei sistemi simbolico culturali.                                                                                          Il bambino gioco un ruolo attivo perché protagonista, prova se stesso, prende coscienza, fa esperienza delle cose, delle situazioni, degli eventi, delle persone, dei sentimenti  delle emozioni.


La nostra scuola dell’infanzia paritaria intende il bambino come persona unica e si propone come luogo dove:

  • Il bambino può costruire una base “sicura” in ambito cognitivo, affettivo ed emotivo relazionale;
  • I bambini e le bambine provano se stessi, prendono coscienza, fanno esperienza delle cose, delle situazioni, degli eventi, delle persone, dei sentimenti, delle emozioni;
  • Tutte le proposte didattiche sono legate alla sfera dell’AUTONOMIA, dell’IDENTITA’ e delle COMPETENZE e partono dall’esperienza del bambino;
  • La scuola svolge la funzione di filtro, di arricchimento e valorizzazione delle esperienze extrascolastiche;
  • L’osservazione e l’ascolto rappresentano i punti centrali e qualificanti da cui partire con la progettazione per restituire al bambino l’esperienza in forma più ricca e chiara, attraverso i codici dei sistemi simbolico culturali;
  • Il bambino gioca un ruolo attivo perché protagonista.

Lo stile dell’accogliere

Accogliere un bambino nella scuola dell’infanzia significa incontrare un universo di elementi emotivi e cognitivi strettamente legati che derivano da esperienze di distacco pregresse e dallo stile personale di rielaborare situazioni nuove. Il significato etimologico del verbo accogliere, è anche “accettare-contenere in sé” , e questo non deve limitarsi ai primi mesi di scuola ma richiede un’attenzione che inizia si, ma prosegue riconoscendo la centralità del bambino durante tutto il percorso. Questa complessità rende necessario da parte degli insegnanti e degli educatori strutturare il “progetto accoglienza”, in cui dedicare attenzione ai tempi, spazi e obiettivi e conquiste formative perseguibili. Una scuola che ha cultura dell’accoglienza è un scuola nella quale si sta bene, in cui i bambini frequentano con gioia, gli insegnanti lavorano con piacere, le famiglie si affidano con fiducia, in cui si creano legami veri, solidi e si cresce tutti insieme.

Per tutti questi presupposti pedagogici, le attività di accoglienza saranno proposte non come singole attività ma come percorso da condividere per vivere l’avventura della scuola dell’infanzia. E’ importante che questo momento sia vissuto in modo tranquillo e felice dai bambini, senza fretta da parte dell’educatore perché il bambino deve sentirsi in un luogo accogliente, e che proprio i bimbi vengano accolti in maniera affettuosa e dando spazio alla loro emotività, in modo da rendere l’ingresso nella scuola dell’infanzia, soprattutto quello del primo anno, positivo e non traumatico. Non dimentichiamo inoltre che è importante la capacità della scuola di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari nei delicati momenti dei primi distacchi e dei primi significativi passi verso l’autonomia, dell’ambientazione quotidiana e della costruzione di nuove relazioni con i compagni e con gli adulti. L’ingresso alla scuola dell’infanzia costituisce l’inizio di un nuovo cammino, che vede il bambino il più delle volte alla sua prima esperienza nel sociale, in un nuovo ambiente e in relazione con persone che non appartengono al suo contesto familiare e nel quale si attiva quindi una nuova percezione dell’io. Il momento dell’accoglienza pone le basi per una fattiva collaborazione scuola-famiglia, facilita il processo di “separazione” dall’adulto, particolarmente delicato per i più piccoli, consolida il “distanziamento”, che è condizione indispensabile e preliminare per avvio del processo di “socializzazione”. La necessità dei bambini più piccoli di trovare anche all’interno dell’ambiente scuola un “ancoraggio” forte dell’adulto, simile a quello dell’ambiente familiare, porta ad una personalizzazione dell’accoglienza di ciascun bambino, prevedendo riti, tempi e spazi di attenzione individuale.

Le implicazioni affettive ed emotive sia della componente bambino sia della componente genitore, alla quale va data la necessaria attenzione, portano a prevedere le modalità di seguito descritte.

L’accoglienza pone le basi per una fattiva collaborazione scuola-famiglia, facilita il processo di “separazione” dall’adulto, particolarmente delicato per i più piccoli, consolida il processo di “distanziamento”, che è condizione indispensabile e preliminare per l’avvio del processo di socializzazione.

La necessità dei bambini più piccoli di trovare anche all’interno dell’ambiente scuola un «ancoraggio» forte all’adulto, simile a quello dell’ambiente familiare, porta ad una personalizzazione dell’accoglienza di ciascun bambino, prevedendo riti, tempi e spazi di attenzione individuale.

Le implicazioni affettive ed emotive sia della componente bambino sia della componente genitore, alla quale va data la necessaria attenzione, portano a prevedere le seguenti modalità:

  • Incontro preliminare insegnanti-genitori per fornire informazioni sul metodo educativo-didattico, sull’organizzazione della scuola e per rassicurazioni sull’ambiente che accoglierà il loro bambino;
  • Incontro individuale genitori-insegnanti per una reciproca conoscenza e una prima raccolta d’informazioni relative al bambino e alla sua famiglia.
  • Il periodo dedicato all’accoglienza e all’inserimento non scandisce solo l’inizio dell’anno scolastico, ma costituisce l’essenza dell’esperienza educativa delle relazioni, il presupposto di tutto il cammino scolastico.

L’accoglienza per i bambini nuovi frequentanti prevede un inserimento graduale:

  • Alcuni giorni (5 o 6 in base al calendario) con orario 8:00 – 11:30 per abituare il bambino al nuovo mondo della comunità scuola;
  • Una settimana con orario 8:00 – 13.30 per introdurre il delicato momento del pranzo a scuola;
  • Infine si comincia con la frequenza regolare fino alle 16:00 proponendo il momento del riposo nel primo pomeriggio per tutti i bambini piccoli.