Il perchè di un progetto educativo

Il Progetto Educativo pone al centro del suo essere il bambino come persona.

Prende in esame le fonti pedagogico-didattiche istituzionali, valorizzandone le finalità e le motivazioni dell’azione educativa: evidenzia, motiva e qualifica le energie e le risorse educative presenti nel contesto socio-culturali in ordine alla promozione del bambino persona.

La persona va intesa come valore intrinseco e assoluto come libertà, trascendenza, impegno nel mondo, una realtà vivente, che si realizza attraverso la relazione, l’incontro con l’altro, il dialogo tra l’”IO” e il “TU”.

E’ attraverso questo riconoscimento del bambino persona che egli diventa soggetto di diritti.

Tale progetto va condiviso e sostenuto in uno spirito di corresponsabilità che vede coinvolti: insegnanti, operatori della scuola, le famiglie in un impegno comune finalizzato al rispetto del carattere specifico della Scuola di ispirazione cattolica.

Il tutto in un clima di accoglienza, di serenità, di gioco, di relazione, di giocosità e in ordine alla felicità del bambino.

RIFERIMENTI STORICO – ISTITUZIONALI

Ogni scuola caratterizza il suo progetto ispirandosi all’idea del fondatore che di regola rispondeva ai bisogni emergenti della Comunità per favorire l’educazione culturale, morale e religiosa dei bambini.

Il 14 Novembre 1896 Madre Lavinia Mondin, superiora Generale e il Reverendo Don Peranzoni, direttore dell'Istituto Suore della Misericordia, accompagnarono tre Suore a Castelnuovo per stendere la convenzione con il Cav. Giovanni Badini, che fu il benefattore più intelligente e generoso del nuovo asilo.

Il 22 Novembre l'opera venne inaugurata.

L'11 aprile 1898 fu celebrato il cinquantenario della strage di Castelnuovo e l'amministrazione comunale costruì, sopra il vecchio cimitero, i primi due locali del nuovo asilo che si volle intitolare “Asilo Infantile XI Aprile 1848” a ricordo, come si legge ancora oggi nella lapide, della strage degli indifesi abitanti del paese da parte dello straniero dominatore.

Nel 1899 in una stanza della parrocchia, nell'attesa che venisse ampliato l'ormai insufficiente asilo, iniziava la scuola di lavoro per le giovani.

Nel 1977 avviene il cambiamento a livello giuridico. Si passa dalla gestione totalmente ecclesiastica all' introduzione dello Statuto della Scuola Materna “XI Aprile 1848” che la definisce come Associazione non riconosciuta, ai sensi dell'art. 36-38 C.C., senza scopo di lucro in accordo con gli articoli 5 e 7 dello Statuto.

La scuola ha conosciuto diversi cambi di sede nel corso degli anni, passando dalla più antica casa delle suore, alla sede di Via Montini nella periferia del paese, e infine, nel 2008, all'attuale sede. Questi cambiamenti trovano giustificazione nel fatto che la popolazione di Castelnuovo ha subito un forte incremento nelle ultime decadi.

FONTI IMPORTANTI

Riferimenti giuridici-normativi

  • Dalla Costituzione italiana:

Art. 3Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 33: L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E’ prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale. Le istituzione di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

Art. 34:La Scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. La tradizione educativa culturale della scuola pone al centro del suo operare i valori della vita, dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza e della pace.

  • Si fa inoltre riferimento alla tutela dell’infanzia nelle Corti internazionali.

1924 Ginevra, Dichiarazione diritti del fanciullo;

1942 Londra, Corte dell’Infanzia;

1948 Roma, Costituzione Repubblica italiana;

1959 New York, ONU Dichiarazione diritti del bambino

1990 New York, Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia, dove si afferma il valore dell’infanzia, della sua rilevanza individuale-sociale, del suo diritto all’educazione e nasce la consapevolezza che il bambino è persona;

D.M. 3 Giugno 1991 “Orientamenti dell'attività educativa nelle scuole materne” : si esplicita un curricolo centrato sul bambino dai 3 ai 6 anni. È cardine della nostra attività educativa;

2003 Legge 53: “Indicazioni Nazionali per i piani personalizzati delle attività educative”.


IDENTITA’ DELLA SCUOLA

IL PROGETTO EDUCATIVO

La scuola dell’infanzia si rivolge a tutte le bambine e bambini dai 3 ai 6 anni ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presente nella costituzione della repubblica, nella convenzione sui diritti dell’infanzia e nei documenti dell’unione europea. Si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’ identita’, dell’autonomia e della competenza e li avvia alla cittadinanza. In termini specifici:

Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie.

Il progetto educativo della Scuola tende a formare un bambino che sia:

  • Consapevole di sé e dei propri legami di appartenenza;
  • Capace di impegnarsi secondo una prima forma di responsabilità;
  • Disponibile all’incontro con le persone;
  • In grado di operare una prima costruzione della propria conoscenza.

In termini educativi specifici:

  • Stimola e valorizza tutte le dimensioni della persona;
  • Considera la diversità come risorsa;
  • Promuove l’identità personale e culturale di ciascuno;
  • Personalizza il percorso educativo;
  • Privilegia l’esperienza;
  • Promuove la dimensione religiosa spirituale dell’incontro personale e comunitario con Dio.

A livello metodologico:

  • Adotta particolari strategie (attività per favorire l’integrazione di tutti i bambini e la relazione positiva con i coetanei e gli adulti);
  • Indica l’offerta formativa della scuola;
  • Promuove incontri con i genitori e con gli organi di partecipazione scolastica;
  • Promuove la partecipazione alla vita della scuola mediante la costituzione e il funzionamento degli organi collegiali;
  • Valuta l’azione educativa della scuola e verifica gli apprendimenti dei bambini;
  • Richiama alla coerenza dei principi ispiratori della scuola stessa;
  • Fa della collegialità dei docenti il momento forte dell’azione educativa-didattica.

L’impegno delle insegnanti

La presenza di insegnanti motivati, preparati, attenti alla specificità dei bambini di cui si prendono cura è un indispensabile fattore di qualità per la costruzione di un ambiente educativo accogliente, sicuro, ben organizzato. Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, sostenendolo e incoraggiandolo all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli. La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo, la formazione continua e la riflessione sulla pratica didattica.

Le insegnati si impegnano a:

  • Qualificare e approfondire continuamente la propria professionalità;
  • Conoscere dal di dentro ogni bambino;
  • Sentire la responsabilità e il dovere a fronte dei diritti dell’infanzia;
  • Apresentarsi al bambino con valori personalizzati e testimoniati;
  • Avere coscienza del proprio ruolo per rendere consapevoli i bambini della loro vita.

Il ruolo della famiglia nella scuola

Il progetto considera i genitori “primi e principali responsabili della vita e dell’educazione dei figli” e quindi valorizza la famiglia e la coinvolge in iniziative di corresponsabilità educativa nell’ambito della scuola.

Il progetto considera la scuola come centro attivo della comunità ecclesiale e ne testimonia i principi ispiratori vivendo movimenti di aggregazione, feste religiose.

La induce ad aprirsi alle istanze sociali e culturali del territorio.

Per i genitori che provengono da altre nazioni ,la scuola si offre come spazio pubblico per costruire nuovi legami di comunità e rapporti di fiducia. Le famiglie dei bambini con disabilità trovano nella scuola un adeguato supporto capace di promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti ed inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzione specifiche ai proprio bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione.

 

CONTINUITA’ EDUCATIVA ORIZZONTALE E VERTICALE

La vita del bambino si sviluppa in continuità e coerenza con se stesso.

Il progetto educativo pertanto favorirà e valorizzerà la continuità sia orizzontale, con i genitori e le agenzie educative presenti nel territorio, sia verticale, con le esperienze e le agenzie educative che precedono (nido) e seguono (scuola primaria) la Scuola dell’Infanzia.

Vengono svolti incontri di confronto e passaggio d’informazioni con i docenti che precedono e seguono il percorso scolastico del bambino .Nello specifico ogni anno viene stilato un progetto continuità che accompagna i bambini fino all’ingresso della scuola primaria.